domenica 14 novembre 2010

Gelmini dà forfait al convegno di Confindustria con la Marcegaglia

L'avevamo annunciato in esclusiva nei giorni scorsi, ma la situazione politica che vede il governo Berlusconi sull’orlo della crisi, ha visto il Presidente del Consiglio invitare tutti i suoi ministri a rimanere a disposizione a Roma nei prossimi giorni. Di conseguenza sono stati automaticamente annullati gli impegni che avrebbero visto importanti esponenti del governo arrivare in città. Salta il faccia a faccia tra Emma Marcegaglia e il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini organizzato da Confindustria per giovedì al cinema Raffaello, scelto come teatro di un importante summit nazionale dal titolo “Oltre le apparenze: scuola e impresa del terzo millennio”. Un’assenza che deluderà i numerosi insegnanti precari che si erano organizzati via internet per programmare una pacifica contestazione alla riforma Gelmini. Riforma che dovrebbe essere contestata mecoledì con un nuovo corteo studentesco organizato dai collettivi autonomi. Anche in questo caso il condizionale è d’obbligo visto che senza l’arrivo del ministro potrebbe essere tutto annullato. Annullato anche l'incontro con il ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta atteso domani all’auditorium Biagi per illustrare la sua legge 15 del marzo 2009, che fa del “benessere organizzativo” una dimensione di valutazione della pubblica amministrazione. Per approfondimenti vai su facebook vai alla pagina: Leggi il libro "Una vita da supplente"

giovedì 4 novembre 2010

Gelmini e Marcegaglia a convegno. Ecco dove


5 NOVEMBRE 2010 – Le imprese industriali cercano tecnici diplomati, ma i giovani guardano altrove preferendo altri indirizzi di studio. E’ un pesante atto d’accusa quello appena lanciato da Confindustria Modena che ha convocato in città, per affrontare una delle distorsioni più drammatiche del sistema formativo italiano, Mariastella Gelmini ed Emma Marcegaglia. La mattina del 19 novembre la ministra dell’Istruzione e la presidente di Confindustria saranno al Cinema Raffaello, scelto come teatro di un importante summit nazionale dal titolo “Oltre le apparenze: scuola e impresa del terzo millennio”. Uno dei paradossi dell’occupazione in Italia, particolarmente quella giovanile, fanno sapere gli industriali modenesi, è il divario tra domanda e offerta di lavoro. “Il fenomeno – precisano in via Bellinzona – è particolarmente sentito nelle aree nelle quali il manifatturiero è più presente che altrove”. E si tratta delle aree che hanno dato vita, all’interno di Confindustria, al Club dei 15, il raggruppamento delle associazioni industriali delle province nelle quali le attività produttive hanno maggiore incidenza nella formazione del PIL locale. Il Club ha lanciato un anno fa il progetto “Club degli Istituti dell’innovazione manifatturiera”, adottando in una prima fase pilota l’Iti Corni di Modena, con l’obiettivo di rivalutare agli occhi dei giovani e delle famiglie l'importanza dell’istruzione tecnica per continuare a tenere nel nostro Paese le attività manifatturiere e creare occupazione qualificata. Peccato solo che molte imprese preferiscano pagare meno i lavoratori e per questo scelgano la via della delocalizzazione e abbandonino l’Italia. C'è già qualcuno che paventa disordini e contestazioni, in linea con quanto successo nel recente passato. I precari della scuola non hanno perdonato alla Marcegaglia l'avere approvato la riforma Gelmini. Coordinerà il dibattito Sebastiano Barisoni di Radio 24.

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domenica 22 agosto 2010

La recensione di Michele Fuoco. Precari della scuola: la disperazione in cattedra

La recensione
Precari della scuola: la disperazione in cattedra
Di MICHELE FUOCO

Lo sfruttamento del lavoro precario nella scuola pubblica italiana è motivo di una rigorosa, e inquietante, riflessione che Vincenzo Brancatisano affronta, con tenace impegno di moralità, nel libro “Una vita da supplente” (Nuovi Mondi,... 350 pagine, euro 12,50). Anche lui docente (di diritto e economia politica), oltre che giornalista, Brancatisano mette in luce la condizione di numerosi insegnanti costretti a continui passaggi da una scuola all’altra, da classi ad altre classi, con irreparabili danni per gli studenti. E chiama in causa lo Stato che “elargisce” stipendi da fame ai docenti (poco più di 1.200 euro mensili dopo 20-30 anni di servizio annuale), rivelandosi pessimo datore di lavoro, con l’aggravante di scrivere leggi contro lo sfruttamento e la violazione dei diritti dei propri cittadini. Il libro assume il carattere di una scelta polemica contro l’artificio, la falsità delle leggi e dei comportamenti dei nostri governanti. Leggi avallate anche dai sindacati che spesso firmano contratti iniqui che umiliano la dignità dell’uomo. La situazione è quella di un “precariato dilagante” che dura spesso per decenni, se non per sempre, e fa dei docenti dei veri schiavi moderni. Fra strazianti testimonianze su aule sovraffolate, su supplenti pagati in ritardo, di vacanze non retribuite, su famiglie che fanno i conti con la disperazione, su professori precari che affrontano enormi sacrifici e si trovano di colpo senza lavoro, sui cattivi esempi di Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, su una pioggia di soldi a scuole private, sui falsi invalidi, sull’insegnamento in scuole oltre i seicento metri sul livello del mare per ottenere il doppio punteggio, Brancatisano si interroga, con attitudine conoscitiva profondamente sentita e sinceramente meditata, su un’avvilita condizione socioculturale. L’indagine attenta è condotta su scelte quotidianamente sofferte, evidenziando le illusioni, i fallimenti, i pochi sogni di evasione, i profondi scatti d’orgoglio e le inutili ribellioni. Tante storie di sofferenze e di sconfitte, ma anche di lotte che vogliono sostenere la dignità della vita dell’uomo. Il libro, che trova radici in una esasperata realtà, istituisce una rappresentazione dell’ingiustizia perpetrata ai danni di una categoria, dilatando il quadro in una società più ampia. Non si tratta di affrontare una condizione locale, ma di offrire, anche attraverso interviste a direttori e docenti, interventi a vari livelli e una grande varietà di fatti, una precisa testimonianza di una situazione insostenibile a livello nazionale. Una narrazione corale, dai contenuti forti, passionali, che si fa diario di travagli esistenziali e culturali. Michele Fuoco (La Gazzetta di Modena, 22 Agosto 2010)

giovedì 1 luglio 2010

Licenziamento di massa per i precari della scuola



30 Giugno 2010 - Scade oggi il contratto di lavoro, perdono il posto centinaia di migliaia di lavoratori della scuola. Boom di disoccupati in estate a causa della scadenza del contratto per circa 240.000 precari: 140.000 docenti, 100.000 non docenti assunti a tempo determinato annuale. Per il 1 luglio è previsto un assalto ai Centri per l’impiego, operazione necessaria per poter ottenere l’indennità di disoccupazione. Per molti professori si tratta del ventesimo, o trentesimo o anche del cinquantesimo licenziamento, come nel caso del professor S. M. raccontato nel libro del giornalista e docente Vincenzo Brancatisano “Una vita da supplente. Lo sfruttamento del lavoro precario nella scuola pubblica italiana”, Ed. Nuovi Mondi, 350 pagine, un’inchiesta choc sulla scuola.

Ai lavoratori assunti il 1 settembre 2009 con un contratto annuale fino al 30 giugno 2010 si sommano le centinaia di migliaia di lavoratori con contratto fino alla fine delle lezioni, licenziati e poi riassunti con contratti spezzatino, giusto per i giorni degli scrutini. “L’abuso dei contratti a termine nella scuola pubblica italiana – commenta Vincenzo Brancatisano – è una vergogna che dura da decenni ma è stata stigmatizzata dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee di Lussemburgo e da numerose sentenze di Tribunali italiani, censite nel libro”. I giudici, come emerge dal volume, hanno riconosciuto somme considerevoli (fino a quasi 50.000 euro) a titolo di risarcimento dei danni in favore di precari assunti e licenziati a ripetizione negli anni. “Peccato che questa opportunità sia sconosciuta alla maggior parte dei lavoratori precari della scuola, docenti e non docenti, visto che i sindacati tradizionali non hanno mai spiegato l’esistenza del diritto al risarcimento, peraltro prevista dalla legge italiana ma che si perde per prescrizione se non si chiede con una causa”, commenta Brancatisano.

Il libro mette in luce un altro filone giudiziario che si sta rivelando proficuo, quello del riconoscimento degli scatti di anzianità ai precari. Ai lavoratori supplenti spetta il diritto alla progressione di carriera. Secondo alcuni Tribunali richiamati nell’inchiesta, il fatto che gli scatti non siano riconosciuti dalla legge nè dai contratti collettivi firmati dai sindacati (con grave danno economico) non osta al riconoscimento dei medesimi poiché – spiega ad esempio il Tribunale di Livorno - “sopra i contratti collettivi c’è sempre una Costituzione”.

Sono innumerevoli le discriminazioni documentate nel libro e di cui sono vittime i precari della scuola. Ad esempio, questi ultimi stanno finanziando l’acquisto agevolato della prima e addirittura della seconda casa dei loro colleghi di ruolo. Ma se loro, i precari della scuola chiedessero domattina al proprio ente previdenziale un prestito anche di infime dimensioni, magari per mantenere la famiglia durante imminente periodo di disoccupazione estiva, riceverebbero un rifiuto: ai precari – spiega il regolamento dell’Inpdap – non si fa credito. “Lo scandalo – insiste Brancatisano – è che i precari subiscono in busta paga il prelievo in maniera forzosa e questo per finanziare l’acquisto agevolato delle abitazioni, delle cure termali e di tante altre iniziative, cui i precari non hanno diritto. Anche in questo caso gli interessati spesso non lo sanno”.

Ochio alla domanda di disoccupazione. “Risulta che molti sindacati – conclude Brancatisano – consiglino ai lavoratori della scuola licenziati dal 1 luglio di optare per la disoccupazione con requisiti ridotti, che si inoltra nei primi tre mesi dell’anno successivo. Questo assegno è molto più modesto rispetto alla disocupazione ordinaria, ma consente ai sindacati di conseguire una percentuale molto più alta attraverso la trattenuta sull’assegno, praticata dall’Inps su delega non sempre consapevole rilasciata dai disoccupati durante la compilazione della domanda presso gli uffici dei Patronati collegati alle sigle sindacali. “Dobbiamo evitare sprechi di fatturato”, si legge in un documento di un’associazione sindacale rivelato dal libro.

Scheda libro
http://www.nuovimondi.info/Article2289.html

su Fb: unavitadasupplente

www.vincenzobrancatisano.it

martedì 15 giugno 2010

Presentazione del libro di Vincenzo Brancatisano "Una vita da supplente", venerdi 18 giugno 2010 alle ore 18,30 a Salerno. Libreria Baol, Spazio Donna, P.zza Ferrovia, Salerno. Introduce Giuseppe Tuozzo, docente precario. Modera Alessandro D’Auria, docente precario. Vai all'annuncio clicca qui

mercoledì 26 maggio 2010

Una vita da supplente a Fahrenheit, Radio Tre Rai


LA SCUOLA E' FINITA. Vincenzo Brancatisano, con il libro "Una vita da supplente", Nuovi Mondi editore, e il sociologo Alessandro Cavalli, curatore della Terza indagine dell'Istituto Iard sulle condizioni di vita e lavoro nella scuola italiana, si sono confrontati su Fahrenheit, Rai Radio Tre. Per riascoltare la trasmissione clicca qui

martedì 25 maggio 2010

Carlo Lo scrittore Alberto Parmeggiani presenta il libro Una vita da supplente

Lo scrittore Carlo Alberto Parmeggiani presenta il libro di Vincenzo Brancatisano "Una vita da supplente". Guarda il video.


In collaborazione con Arcoirs Tv